"Hanno un sapore amaro di eternità il dolore e la sofferenza. Invocano clemenza al tempo affinchè scorra veloce lenendo l’insopportabile pena. Si pe..."
Hanno un sapore amaro di eternità
il dolore e la sofferenza.
Invocano clemenza al tempo
affinchè scorra veloce
lenendo l’insopportabile pena.
Si perdono invece dolcemente
in un attimo che sa d’infinito
la gioia e la felicità.
E si vive tanto intensamente un amore
da dichiararlo eterno.
Ma di eterno, c’è solo una cosa, l’Anima.
Naufraghe sono le dolci parole
che da troppo tempo più non odo.
Alla deriva è la luce dei tuoi occhi
quando incontravano i miei
e ti illuminavano il viso.
Schiavo del tuo Orgoglio
hai imprigionato l’Amore
in una indifferenza agghiacciante.
Spietato è il dolore che infliggi
perché ne sei consapevole.
Cammino assetata sulla rovente sabbia
di un deserto senza fine
rincorrendo un miraggio
che vede svanire la speranza.
Ed il nulla mi assale e mi circonda.
Cieco e schiavo del tuo Orgoglio
ti crogioli tra i tasti stonati
di una superiorità
che sa di falsa onnipotenza.
Nella tua caparbia Schiavitù, io ti lascio
e cammino serena
in una ritrovata Dignità.
. . Quaestio.org, . Available at: . Accessed on: 16 Mar 2025.